Credits: Eugenio Novajra

Il futuro del Tagliamento

Credits: Eugenio Novajra

Il futuro del Tagliamento

Credits: Eugenio Novajra
Credits: Eugenio Novajra
Credits: Anna Brusarosco
Credits: Anna Brusarosco
Credits: Stefano Pittaro

I fiumi sono sistemi attivi e dinamici. Il fatto che un fiume possa spostarsi nella sua pianura fluviale non deve essere visto come un aspetto negativo: i fiumi hanno bisogno di essere connessi con la pianura, anche per poter alimentare le falde sotterranee. Per questo la scienza chiede di riportare i fiumi a un regime il più possibile naturale, perché da questo dipende non solo la salute del fiume ma anche quella dei suoi abitanti, in termini di acqua, suolo, biodiversità e altri aspetti fondamentali per la vita.

Troppo spesso, però, si continua a costruire troppo vicino ai fiumi e a prosciugarli utilizzandone le risorse idriche in modo invasivo. La comunità Europea però chiede di tornare indietro e riportare i fiumi al loro corso naturale. Ci sono molti progetti di rinaturazione, ad esempio su Po e Danubio, e oggi in Europa sono state eliminate centinaia di dighe e allargati argini per dare spazio ai fiumi.

Le due immagini mostrano il Tagliamento in condizioni normali (sopra) e durante una piena (sotto). Il fatto che il fiume abbia spazio per scorrere nel medio corso riduce i potenziali pericoli per le attività umane.

Cambiamo il nostro paradigma e rendiamo il Tagliamento un esempio virtuoso di fiume a corso libero.

Il fiume Tagliamento va visto come una parte integrante e fondamentale del territorio, e lo definisce in ogni suo aspetto (attività produttive, sviluppo urbanistico, usi dell’acqua, attività turistiche, biodiversità). Pianificare bene il territorio vuol dire quindi pianificare intorno al fiume nel rispetto della sua unicità, valorizzando attività compatibili con i suoi valori fondamentali. Qualsiasi intervento sul fiume deve essere ponderato considerando gli impatti sull’ambiente anche in termini di perdita dei valori culturali.

Chiediamo che la pianificazione territoriale tenga in considerazione anche i servizi ecosistemici!

I Contratti di Fiume (CdF) sono accordi volontari tra portatori di interesse per la gestione di corpi idrici. Sono stati introdotti in Francia negli anni ’80 come strumento di gestione territoriale in risposta ad un crescente interesse da parte dei cittadini verso il tema della tutela dei fiumi. A livello europeo, hanno cominciato a diffondersi nel 2000, quando sono stati presentati al 2° Forum Mondiale dell’Acqua dell’Aia come forme di accordo che consentono “l’adozione di un sistema di regole in cui i criteri di pubblica utilità, di rendimento economico, di valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in egual misura nella ricerca di soluzioni efficaci per il recupero di un bacino idrografico”.

Scopri di più sui contratti di fiume!

Il fiume Tagliamento è al centro di un dibattito che coinvolge molti attori appartenenti al mondo della scienza, della politica, della società civile e delle attività produttive. Le scelte per il futuro del fiume vanno quindi prese tenendo in considerazione i vari punti di vista, e identificando i valori del fiume (ad es. le materie prime quali acqua, ma anche quelli culturali) e identificando le priorità.

Questo però richiede che le comunità siano non solo informate ma anche coinvolte attivamente in prima persona. Tutti possono far sentire la loro voce, partecipare con le loro conoscenze e esperienze e contribuire alla discussione! Vuoi entrare a far parte della comunità?

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Cosa è stato realizzato (finora)

Credits: Eugenio Novajra

Il fiume Tagliamento, finora, ha mantenuto il suo corso libero

Grazie ai molteplici sforzi delle comunità (link), il fiume Tagliamento finora è stato preservato da numerosi tentativi di modificarne il corso. Ospita inoltre diverse aree protette (Natura 2000, SIC – Siti di Importanza Comunitaria).

Credits: Eugenio Novajra

Le infrastrutture non sono (ancora) state costruite sul fiume

I bacini di ritenzione delle piene sono stati proposti per la prima volta nel 1998, ma dopo oltre un decennio il progetto è stato scartato grazie all’azione di cittadini, operatori, stakeholder e comunità locali. Le infrastrutture sono state pianificate nel corso medio e sono state discusse da allora.

Sono state raccolte più di 15.000 firme per la sua conservazione.

Una petizione per l’inserimento del Tagliamento nel patrimonio Unesco è stata firmata da oltre 15.000 cittadini.

Credits: Stefano Pittaro

I ricercatori continuano a studiare il Tagliamento

Sul fiume Tagliamento sono stati scritti più di 200 articoli di ricerca. Un nuovo progetto finanziato da Formas, un consiglio di ricerca svedese per lo sviluppo sostenibile, ha iniziato a studiarne i valori socio-culturali.

Credits: Stefano Pittaro

Il fiume Arzino, affluente del Tagliamento, è stato proposto come sito Natura 2000.

Il fiume Arzino è un affluente del Tagliamento, famoso per le sue piscine naturali di colore turchese. La confluenza Arzino-Tagliamento si trova in una delle zone più spettacolari del bacino.

Credits: Anna Brusarosco
Credits: Anna Brusarosco

Aumentano le attività culturali legate al Tagliamento

La società civile ha sempre più riconosciuto il valore del Tagliamento attraverso le attività culturali, turistiche e artistiche sul fiume.