Pescatori immersi fino alle ginocchia nelle acque del Tagliamento là dove si sciolgono nell’Adriatico, insegnanti in pensione che ne svelano le vere sor- genti, pensionati che cercano le risorgive per rinfre- scarsi dalla calura negli abbaglianti letti ghiaiosi. E ancora, ragazzi che l’hanno attraversato in moto, ri- cercatori che gli hanno dedicato la carriera, anziani che ricordano trepidando il rombo cupo delle piene. Viticoltrici, sportivi, attiviste, semplici passanti: i legami tra le persone e il «Re dei fiumi» sono mol- teplici, pervasivi e intrecciati come i suoi meandri. Raramente, però, la relazione tra il fiume e coloro che ci vivono accanto viene considerata nella gestio- ne dei corsi d’acqua.
Tra il 2020 e il 2021, uno studio all’incrocio tra eco- logia fluviale, idraulica e scienze sociali tentava di esplorare questo rapporto chiedendo alla popolazio- ne come, e perché, amasse il fiume, in quali tratti, e come lo avrebbe gestito. Ne è emersa una map- pa inedita, in parte diversa dai luoghi ufficialmente più tutelati, e la ferma convinzione che sia possibile coniugare la protezione dalle alluvioni con la salva- guardia del fiume.
Un tema sempre più attuale in un tempo che vede la riqualificazione fluviale farsi legge europea, mentre sul più intatto dei fiumi dell’Europa occidentale si addensano ancora le nubi della cementificazione. Le indagini scientifiche spesso non sono sufficienti a spiegare un rapporto così complesso e contradditto- rio. Per questo abbiamo intrapreso un’esplorazione tra le persone che il Tagliamento lo vivono, lo han- no vissuto e hanno dichiarato di amarlo, alla ricerca dei loro luoghi e delle radici profonde che le legano al territorio, chiedendo loro come ne immaginano il futuro e come contribuscono a determinarlo.
Abbiamo intrapreso un viaggio giornalistico e fotografico attraverso le quattro stagioni, nell’arco di due anni, all’interno di un progetto più grande e ancora in cor- so. Un viaggio tra pioggia battente e sole torrido, giornate di magra estrema e piene improvvise, in cui siamo rimasti in costante dialogo con le autrici dello studio a cui ci siamo ispirati, ma anche facendo di testa nostra, a volte perdendoci, qualche volta tro- vando risposte inaspettate, altre volte nuove doman- de.
Marco Ranocchiari: Divulgatore scientifico e giornalista ambientale, si occupa di acqua, fiumi e sostenibilità per il Water Grabbing Observatory, Osservatorio Balcani Cau- caso Transeuropa, Il T quotidiano, Materia Rinno- vabile. Geologo ed ex insegnante, segue le vicende del Tagliamento dal 2021, quando ne ha scritto per il Fatto Quotidiano. I suoi reportage sono stati pubblicati su La Repubblica, Linkiesta, Voxeurop e sulla guida di viaggio culturale Scoprire i Balcani (Cierre, 2019). Website: marcoranocc.wordpress.com
Martina Morini: Fotografa e giornalista si occupa principalmente di temi legati alle migrazioni, umane e non, e alla violazione dei diritti umani. Dal 2020 segue anche la tematica delle specie aliene in Italia, lavoro con il quale ha vinto l’Italia photo award e che é stato poi esposto all’International Month of Photojour- nalism (IMP) a Padova. Assieme a Marco segue le vicende del Talgiamento dal 2022. sito web: https://marcoranocc.wordpress.com/ sito web: martinamorini.com instagram: martinamorini_photos